L’uso corretto delle fonti: la citazione diretta e indiretta
Lo spirito di una citazione corretta, in Internet come su carta, consiste nel dare la possibilità a tutti di utilizzare il lavoro di altri, senza però attribuirsi mai, anche implicitamente, il merito di averlo elaborato. Non accreditare la proprietà intellettuale è un plagio: un reato.
In letteratura spesso si citano anche i testi degli autori.
Esistono due modi di riportare il pensiero altrui: la citazione diretta e quella indiretta.
- La citazione diretta consiste nel riportare letteralmente le parole di qualcuno. Questa tipologia segue regole rigorose:
- deve essere aperta e chiusa da virgolette a caporale («»), oppure chiaramente separata graficamente dal testo;
- deve riportare in modo del tutto identico le parole dell’originale. È possibile eliminare parti non rilevanti ai nostri fini, sostituendole con tre puntini fra parentesi […].
Supponiamo di voler citare un passo della celebre poesia di Leopardi A Silvia. Potremmo per esempio scrivere:
- Leopardi, nell’ultima strofa della poesia, rivela chiaramente come Silvia non solo sia figura della Speranza, ma condivida la situazione del poeta: anche a lui, come alla sfortunata ragazza, «negaro i fati/ la giovinezza». Inoltre, la morte di Silvia viene seguita di poco da quella della Speranza, che viene definita «cara compagna dell’età mia nova» in un verso che, decontestualizzato, potrebbe anche riferirsi a Silvia stessa.
Se, però, vogliamo citare un certo numero di versi, è meglio scegliere questa forma:
- Leopardi, nell’ultima strofa della poesia, rivela chiaramente come Silvia non solo sia figura della Speranza, ma condivida la situazione di mancata giovinezza del poeta:
Anche perìa fra poco
la speranza mia dolce: agli anni miei
anche negaro i fati
la giovinezza. Ahi come,
come passata sei,
cara compagna dell’età mia nova,
mia lacrimata speme!
- La citazione indiretta consiste invece nel rielaborare il pensiero di qualcun altro (anche con una sintesi significativa). Quando si cita in modo indiretto non si devono usare le parole dell’autore. Se riportiamo un’opinione, è bene indicare chiaramente nel testo l’autore come in un discorso. Per i fatti, invece, è sufficiente dare conto della fonte in una nota.
Se scegliessimo di riportare i versi dell’ultima strofa di A Silvia con una citazione indiretta, dovremmo evitare le parole del poeta, anche una sola parola significativa andrebbe riportata fra virgolette, come nell’esempio:
- Leopardi, nell’ultima strofa della poesia, rivela chiaramente come Silvia non solo sia figura della Speranza, ma condivida la situazione del poeta: anche a lui, come alla sfortunata ragazza, il destino avrebbe negato la «giovinezza». Inoltre, la morte di Silvia viene seguita di poco da quella della Speranza che viene definita «compagna» in un verso che, decontestualizzato, potrebbe anche riferirsi alla fanciulla.
Non è necessario citare la fonte per dati fattuali, che sono assodati e che si possono trovare su vari testi (non collegati) o su un comune manuale. Per esempio, non è certo necessario riportare dove si è letto che Giacomo Leopardi nacque nel 1978 a Recanati!