Fonti non testuali: le immagini
Rispetto alle fonti tradizionali, Internet offre anche una relativa facilità a procurarsi e inserire in nuovi testi elementi non testuali, come immagini e grafici.
Le immagini possono essere molto utili, soprattutto per migliorare l’impatto visivo della pagina, ma la stessa facilità di utilizzarle spesso induce a inserirle non per reale utilità, ma a scopo puramente esornativo.
Le immagini, invece, devono avere uno scopo ben preciso. Per esempio:
- rappresentare visivamente ciò che viene descritto a parole nel testo: se stiamo parlando di un quadro, la sua foto agevola senza dubbio la lettura e la comprensione del testo;
- mostrare luoghi significativi per ciò che si sta trattando: nel commento di una poesia di Ungaretti sulla Prima guerra mondiale, potrebbe essere interessante mostrare una trincea come quelle di cui parla l’autore;
- riportare fonti artistiche e documentarie a sostegno di quanto è scritto; se stiamo discutendo sulle varianti di una poesia, è sicuramente significativo avere una riproduzione del manoscritto dell’autore con le sue correzioni.
Gli scopi per cui decidiamo di inserire un’immagine, però, non devono rimanere impliciti, ma essere chiaramente espressi in una didascalia.
La stessa didascalia conterrà anche l’indicazione della fonte, secondo le stesse modalità indicate per i testi.
Ecco l’immagine di un autografo de L’infinito di Leopardi, con una proposta di didascalia che aiuta il lettore a focalizzarsi sugli aspetti rilevanti.
In questo autografo dell’idillio L’infinito si può vedere chiaramente come l’autore, pur avendo oramai impostato in forma quasi definitiva la sua opera, continuasse a interrogarsi sulle parole più pregnanti quanto al campo semantico centrale, quello dell’infinità. Si noti che, nel penultimo verso, l’autore ha proposto “infinità” dopo aver cancellato “immensitade”, ma tornerà a “immensità” nella versione definitiva.