L’uso corretto delle fonti: la citazione diretta e indiretta
Le regole della nota
Ripassiamo le regole fondamentali della nota: di ogni contributo devono essere citati autore e titolo, più altre informazioni variabili in base alla tipologia di documento.
- Un libro si cita così: Nome e cognome dell’autore, titolo del libro in corsivo, editore, luogo di pubblicazione, anno di pubblicazione, pagine.
Gian Luigi Beccaria, Il mare in un imbuto, Einaudi, Torino 2010, p. 63.
- Opere letterarie in versi, con molte edizioni, si citano così: Titolo dell’opera in corsivo, (canto in numero romano in caso l’opera sia così suddivisa), versi. È però opportuno indicare nel testo di quale edizione ci si avvale.
Inferno, XVII, 15.
- Per i Testi sacri si usano i versetti; le opere in prosa sono invece citate come gli altri libri, ma in genere si specifica anche il capitolo per agevolare la ricerca di chi dispone di edizioni diverse.
- Un contributo in un libro collettivo si cita così: Nome e cognome dell’autore del contributo, titolo del contributo in corsivo in (citazione del libro).
Gian Enrico Rusconi, Democrazia post-secolare, in L’interesse di pochi, la ragione di molti, a cura di Paolo Portinaro, Einaudi, Torino 2011, pp. 99-10.
- Una rivista si cita così: Nome e cognome dell’autore dell’articolo, titolo dell’articolo in corsivo, in «titolo della rivista fra virgolette», data di pubblicazione, numero (in numero romano), pagine.
Giuseppe Zaccaria, De Amicis e gli scapigliati piemontesi, in «Levia Gravia», 2008, X, p. 51.
- Un articolo di giornale si cita così: Autore dell’articolo, Titolo dell’articolo, in “Titolo del giornale tra virgolette”, data di pubblicazione, pagina (a volte omessa).
Andrea Malagutti, Cahill, il regista dell’altro mondo, in “La Stampa” del 1/11/2011, p. 19.