La rivoluzione della verità
Stefano Esengrini

Un avviamento al pensiero di Martin Heidegger – uno dei più noti e importanti filosofi del Novecento – incentrato sul tema della verità. Per capire meglio il filosofo attraverso la questione che l’ha coinvolto con maggior forza sin dalla sua prima opera capitale, Essere e tempo.

Ordine di scuola -

Collana Ricerca

ISBN 9788867742158

Pp. 144

Euro 14,80

Favorire un accesso immediato ai fenomeni via via incontrati fornendo un avviamento al pensiero di Martin Heidegger a partire dalla questione che ne ha determinato l’andamento sin dalla sua prima opera capitale, Essere e tempo: ecco delineati il metodo e l’orizzonte di questo lavoro. Preparare infatti lo sguardo all’avvistamento della tanto citata quanto fraintesa questione dell’essere è quanto di più essenziale possa esservi per coloro che hanno avvertito la portata rivoluzionaria del pensiero di Heidegger nel nostro tempo e la sua capacità di trasformare il senso del soggiorno dell’uomo sulla Terra.
Proprio nel momento in cui l’opera di Heidegger sembra essere sottoposta ad un ennesimo attacco, diviene ancora più decisivo dissipare l’atmosfera di sospetto che continua a gravare sul filosofo tedesco in seguito al suo coinvolgimento politico a favore di Hitler nel 1933. Nel caso in cui riconoscessimo allora la necessità della rivoluzione dell’università progettata da Heidegger durante i dieci mesi del suo rettorato, saremmo in grado di cogliere l’indole propriamente filosofica del suo progetto, mosso com’era dall’esigenza di preparare una via di scampo alla crisi che sconvolse il mondo nella prima metà del XX secolo e che rischia tuttora, avendo assunto dimensioni planetarie, di compromettere la possibilità di un nuovo inizio nella storia dell’umanità occidentale.
Avvertire l’urgenza della domanda che insiste sulla verità è in questa prospettiva il primo presupposto per ponderare con rinnovata attenzione il senso del sapere che abbiamo di noi stessi e del nostro essere insieme come popoli del mondo. Sulla scorta della de-ostruzione della storia della metafisica saremo in condizione così di aprire il cammino a un dialogo del pensiero con la poesia e, più ampiamente, con l’arte, a cui finiremo finalmente per riconoscere la capacità di assegnare una misura di autenticità all’esistenza dell’uomo. Misura che, a sua volta, saprà ricondurre entro i propri limiti la pretesa tipicamente moderna di far tornare tutti i conti attraverso l’adozione di un format fisico-tecnico che inquadra ogni cosa entro gli schemi definiti da questa o quella visione del mondo. Che cosa differenzia dunque l’arte e il pensiero dalla scienza e da ogni visione del mondo? Che cos’è la verità?

Autore
Stefano Esengrini, saggista e traduttore, collabora con la cattedra di Estetica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Ha tradotto e curato numerosi volumi, tra cui si segnalano: J. Beaufret, In cammino con Heidegger (2008); E. Chillida, Lo spazio e il limite (2010); F. Fédier, Martin Heidegger e il mondo ebraico (2016); G. Braque, Il muto fervore dello spazio (2017); R. Marteau, Pittura come epifania (2017). Tra i suoi lavori ricordiamo in particolare: Dal silenzio l’immagine (2015); Lo spazio dell’opera (2018). Nel 2015 ha co-curato presso la Fondazione Arnaldo Pomodoro la mostra Tutto è felice nella vita dell’arte. Omaggio a Giovanni Carandente. Attualmente prepara un volume su Rembrandt illustratore dei Vangeli.