Ordine di scuola Università, Varia e Professionale - Accademico
Area disciplinare Discipline umanistiche
Materia STORIA MEDIEVALE - VARIA
Collana Campus Manuali
ISBN 9788861592230
Pp. 184
Euro 18,00
Collana diretta da Gabriella Piccinni
Una delle questioni di maggiore rilievo della storia d’Italia, il rapporto tra governi comunali e regimi signorili cittadini, è oggetto nel libro di una sintesi complessiva che evidenzia gli stretti nessi tra le due forme di governo, la tradizione di esperienze di potere personale nel mondo comunale, i modi di affermazione dei regimi signorili, e la mutazione in senso autoritario dell’assetto politico delle città italiane centro-settentrionali nel secolo XIV.
Attraverso un’analisi stringente e una ricca selezione di documenti – cronache, statuti, scritture amministrative, fonti letterarie, artistiche e iconografiche –, il volume offre un utile strumento per comprendere meglio la complessa realtà politica del mondo urbano italiano al di là delle contrapposizioni idealtipiche tra “democrazie” e “tirannidi”.
Premessa
- La parola agli storici
1.1 I paradigmi della “libertà comunale” e della “tirannide signorile”
1.2 La questione delle origini della signoria e della sua legittimazione
1.3 Il profilo sociale dei signori
1.4 L’irrigidimento delle strutture sociali e politiche
1.5 La signoria come esito del comune
1.6 L’impasse degli studi
1.7 Il rifiuto degli “idealtipi” e la continuità della tradizione cittadina
1.8 Le prospettive della ricerca - La parola alle fonti
2.1 Le prime forme di potere signorile
2.2 Signori, “popolo” e partes
2.3 Comuni e signori
2.4 Le dinastizzazione delle signorie
2.5 Il rafforzamento dei regimi signorili
2.6 La mutazione signorile
2.7 L’Italia delle signorie - Misfatti
3.1 Quando i signori diventarono tiranni