Le signorie cittadine in Italia (secoli XIII-XV)
Andrea Zorzi

Ordine di scuola Università, Varia e Professionale - Accademico

Area disciplinare Discipline umanistiche

Materia STORIA MEDIEVALE - VARIA

Collana Campus Manuali

ISBN 9788861592230

Pp. 184

Euro 18,00

IL MEDIOEVO ATTRAVERSO I DOCUMENTI
Collana diretta da Gabriella Piccinni

Una delle questioni di maggiore rilievo della storia d’Italia, il rapporto tra governi comunali e regimi signorili cittadini, è oggetto nel libro di una sintesi complessiva che evidenzia gli stretti nessi tra le due forme di governo, la tradizione di esperienze di potere personale nel mondo comunale, i modi di affermazione dei regimi signorili, e la mutazione in senso autoritario dell’assetto politico delle città italiane centro-settentrionali nel secolo XIV.
Attraverso un’analisi stringente e una ricca selezione di documenti – cronache, statuti, scritture amministrative, fonti letterarie, artistiche e iconografiche –, il volume offre un utile strumento per comprendere meglio la complessa realtà politica del mondo urbano italiano al di là delle contrapposizioni idealtipiche tra “democrazie” e “tirannidi”.

Premessa

  1. La parola agli storici
    1.1 I paradigmi della “libertà comunale” e della “tirannide signorile”
    1.2 La questione delle origini della signoria e della sua legittimazione
    1.3 Il profilo sociale dei signori
    1.4 L’irrigidimento delle strutture sociali e politiche
    1.5 La signoria come esito del comune
    1.6 L’impasse degli studi
    1.7 Il rifiuto degli “idealtipi” e la continuità della tradizione cittadina
    1.8 Le prospettive della ricerca
  2. La parola alle fonti
    2.1 Le prime forme di potere signorile
    2.2 Signori, “popolo” e partes
    2.3 Comuni e signori
    2.4 Le dinastizzazione delle signorie
    2.5 Il rafforzamento dei regimi signorili
    2.6 La mutazione signorile
    2.7 L’Italia delle signorie
  3. Misfatti
    3.1 Quando i signori diventarono tiranni