Il canto e il pensiero
Martin Heidegger
Stefano Esengrini

Ordine di scuola Università, Varia e Professionale - Ricerca

Area disciplinare Scienze Umane e Sociali

Materia FILOSOFIA - Strumenti

Collana Ricerca

ISBN 9788867742578

Pp. 240

Euro 20,10

«L’intimo colloquio del pensare con il poetare durerà a lungo. Esso è appena iniziato.»

Così si esprimeva Martin Heidegger in un suo scritto del 1953, poi confluito in quella che Jean Beaufret considerava – dopo Essere e tempo (1927) e i Contributi alla filosofia (1936-1938) – l’opera “definitiva” del filosofo tedesco: In cammino verso il linguaggio (1959). È infatti nella preparazione all’ascolto della lingua che risiede il compito assegnato da Heidegger al pensiero, affinché su questa base possa essere progettato un senso più originario del nostro soggiorno sulla Terra. A fronte

della devastazione della verità operata dall’odierno scientismo planetario, diviene urgente saper avvertire nelle singole parole la prima traccia del contratto che
l’uomo non può fare a meno di stringere con il fenomeno dell’essere. Così la poesia, lungi dal costituire una fantasiosa fuga dalla realtà, si trasfigura in un sapere
capace di risvegliare in chi ne ha cura la disponibilità a essere all’unisono con il mondo. Predisponendo l’avvento di una nuova epoca per l’Occidente che mette fuori gioco ogni pretesa di calcolo e di controllo, si fanno spazio in modo impercettibile la voce del canto e il suo mormorio di sorgente. All’«oscura pazienza della fine», di cui i poeti in tempo di povertà ci insegnano a fare esperienza, si accompagna pertanto «l’occhio d’oro dell’inizio» con cui il richiamarsi di arte e pensiero annuncia la
possibilità di veder sorgere un’umanità intonata al semplice e alla sua grazia.
Il presente volume raccoglie i contributi di alcuni dei più autorevoli interpreti contemporanei del pensiero di Martin Heidegger, quali Philippe Arjakovsky, Paola L. Coriando,
Cécile Delobel, François Fédier, Hadrien France-Lanord, Adéline Froidecourt, Hans-Christian Günther, Friedrich-Wilhelm von Herrmann, Natalie Knapp, Klaus Neugebauer
e François Vezin.

Autore
Stefano Esengrini, saggista e traduttore, collabora con la cattedra di Estetica dell’Università Cattolica di Milano ed è visiting researcher presso il Centre for the Arts
in Society della Leiden University. Le sue aree di interesse scientifico includono la fenomenologia, l’ermeneutica, la filosofia dell’arte e la teoria dell’arte. Ha tradotto e curato numerosi volumi, tra cui si segnalano: J. Beaufret, In cammino con Heidegger (2008); B. Newman, All’origine della nuova astrazione (2019). Tra i suoi lavori ricordiamo
in particolare: Dal silenzio l’immagine (2015); Lo spazio dell’opera (2018); La rivoluzione della verità (2019). Membro del Comitato nazionale istituito in memoria di
Giovanni Carandente, attualmente prepara una monografia dal titolo L’arte e l’origine.