New Journalism n.e.
Dalla crisi della stampa al giornalismo di tutti
Marco Pratellesi

Il modo di fare giornalismo è cambiato. Nel raccontare le trasformazioni del giornalismo post-internet, il libro riflette sulle possibilità aperte dalle nuove tecnologie, si interroga sul ruolo del giornalista di oggi, mette a fuoco pratiche e regole della professione: ne emerge un quadro caratterizzato da affascinanti prospettive di integrazione tra saperi, forme, linguaggi, media.

Ordine di scuola Università, Varia e Professionale - Varia

Area disciplinare Discipline umanistiche

Materia LETTERATURA

Collana UBM

ISBN 9788861597006

Pp. 256

Euro 24,40

Il modo di fare giornalismo è cambiato. E cambierà in futuro. La stampa e il suo modello industriale sono entrati in profonda crisi; la rete, i dispositivi mobili e i social media hanno creato un’informazione multimediale, continuamente aggiornata, aperta al contributo dei cittadini. Nel raccontare le trasformazioni del giornalismo post-internet, il libro riflette sulle possibilità aperte dalle nuove tecnologie, si interroga sul ruolo del giornalista di oggi, mette a fuoco pratiche e regole della professione. Ne emerge un quadro caratterizzato da affascinanti prospettive di integrazione tra saperi, forme, linguaggi, media.

1. Giornalista tra museo e futuro

1.1 Newseum
1.2 Etica e tecnologia: dalla realtà alla moviola
1.3 Il primato della scrittura: spazio e tempo
1.4 Da Gutenberg a internet: le due rivoluzioni
1.5 Trenta anni di internet: dalla guerra fredda alla rete globale
1.6 La rete diventa free
1.7 Sesto potere
1.8 New media (per una definizione)

2. L’informazione in rete

2.1 Le cinque fasi del giornalismo online
2.2 Usa ’92
2.3 Italia ’95
2.4 Politiche ’96: l’esperimento di “la Repubblica”
2.5 Casa Bianca ’98: niente sarà più come prima
2.6 Il boom del ’99: la concorrenza arriva anche in Italia
2.7 La crisi di fine millennio: la bolla scoppia
2.8 La fase matura: web 2.0
2.9 Crisi della stampa e social media
2.10 Post-Industrial Journalism

3. Una storia americana

3.1 Il sexgate
3.2 “Fermate le macchine”
3.3 Feeding frenzy: la “frenesia famelica” della stampa
3.4 Giornalisti piranha: fonti, notizie e smentite
3.5 Le regole

4. Laboratorio permanente: 15 anni di giornalismo digitale

4.1 Archeologia del futuro: “Reality Magazine”
4.2 La prima occasione persa: Wordpress all’italiana
4.3 Dal magazine al giornale online: le pratiche del lavoro
4.4 La seconda occasione persa
(perché non potevamo inventare Twitter)
4.5 Dal magazine al quotidiano
4.6 Dal sito di news alla web Tv
4.7 Dal sito di news al magazine online
4.8 Magazine e siti web
4.9 Dal magazine al sito, al tablet e ritorno

5. Social media

5.1 The stolen phone
5.2 Twitter preghiera laica del mattino
5.3 Lo strano caso di Michael van Poppel
5.4 Il notiziario del terzo millennio
5.5 Il Papa e uno scoop “vecchio stile”
5.6 Strilloni digitali e lettori infedeli
5.7 Twitter e giornalismo
5.8 Fact checking o della vita oltre il punto
5.9 “Social media-sitter”
5.10 Etica e social media: linee guida
5.11 “Italia2013.me”: il racconto della rete

6. Imperi di carta

6.1 Who Killed the Newspaper?
6.2 La crisi di un modello
6.3 Diffusione mondiale
6.4 Annus horribilis
6.5 Un agosto di fuoco
6.6 Sopravvivere o morire: le 3 regole di Shirky
6.7 Il quotidiano post-internet
6.8 Più vicini ai lettori
6.9 Il fattore tempo
6.10 Giornalismo post-internet

7. Modelli di business

7.1 Digital first or digital only?
7.2 L’economia d’impresa
7.3 Il modello free
7.4 Il banner che ha fallito
7.5 Sostenibilità e metriche
7.6 I modelli del paywall
7.7 Il caso “New York Times”
7.8 Il modello Axel Springer
7.9 Il modello non profit e il Pulitzer di “ProPublica”
7.10 I giornalisti “brand”
7.11 Mobile first
7.12 Il modello unico: flessibilità

8. Dai blog al citizen journalism

8.1 Dal “Che” a Gheddafi
8.2 Dal blog al giornalismo dei cittadini
8.3 Il caso "Huffington Post"
8.4 Citizen journalism e blogosfere

9. Una professione tra realtà e mito

9.1 L’intellettuale senza scuola
9.2 Gli inviati, gli embedded e gli “indipendenti”
9.3 Il mistero del blogger di Baghdad e i warblog
9.4 I “forzati” del desk
9.5 L’inviato nel cyberspazio

10. Il giornalista

10.1 Redazioni
10.2 Dentro il giornale
10.3 La composizione elettronica
10.4 La redazione online
10.5 Web first: il modello “Guardian”
10.6 Profili professionali
10.7 Primo: farsi trovare
10.8 Giornalisti multimediali
10.9 Stessa professione, stessi rischi

11. Il giornale online

11.1 Interattività e multimedialità
11.2 Le tappe evolutive
11.3 Il giornale elettronico: caratteristiche
11.4 La home page
11.5 Sovraccarico informativo
11.6 L’agenda setting e i file di log
11.7 Il lettore telematico

12. Le fonti

12.1 Credibilità: il problema delle fonti
12.2 Ricerca e selezione delle informazioni
12.3 L’e-mail (e Twitter) come fonte
12.4 Giornalismo investigativo: a caccia nella rete
12.5 Il caso Wikileaks
12.6 Notizie false
12.7 Ritorno alla firma

13. Le notizie

13.1 Selezione, gerarchizzazione, presentazione
13.2 Elaborazione, pubblicazione, approfondimento
13.3 Aggiornamento delle news
13.4 Inviati, corrispondenti e giornali locali
13.5 Strumenti: dall’e-mail allo smartphone
13.6 Tipologia delle notizie
13.7 Leggende metropolitane nella rete
13.8 Non sparate alle “donne Bambi”
13.9 Se Amina ha la barba

14. La scrittura

14.1 Prime regole: scrivere semplice e il metodo di Cartesio
14.2 La Bibbia sul comodino
14.3 Il lead e le 5 W
14.4 Il linguaggio
14.5 Esercizi
14.6 La punteggiatura
14.7 L’editing
14.8 La scrittura online
14.9 Scritture multimediali
14.10 Content curation

15. Dati, reportage e occhiali

15.1 Crowdsourcing
15.2 Data journalism
15.3 Slow journalism
15.4 Video, droni e Google Glass