L'analisi del testo
Benché guidata dalle domande, la seconda parte della prova – dedicata all’analisi – è spesso quella che crea maggiori difficoltà perché richiede molta accuratezza nelle risposte.
Assicurati di avere compreso bene la domanda prima di cimentarti nella risposta e, successivamente, ricontrolla di non avere divagato.
- Di solito almeno una domanda verte sugli aspetti formali, spesso con suggerimenti sugli elementi più rilevanti del testo da analizzare: di questi è utile tener conto anche nelle altre risposte. Nella prova 2010, per esempio, compariva la seguente richiesta:
Soffermati sugli aspetti linguistico-lessicali della poesia e, in particolare, sugli aggettivi.
Di fatto la domanda fornisce anche una chiave di lettura (l’importanza degli aggettivi), da considerare anche nel rispondere alle domande successive.
Nella traccia 2011, invece, si richiede quali siano per l’autore, Primo Levi, le conseguenze dell’«ibridismo», che è appunto una delle sue cifre stilistiche più originali.
- Ricorda che segnalare le figure retoriche dimostra competenza, ma solo se sei capace di riconoscerne l’importanza rispetto al messaggio: l’analisi del testo più apprezzata è quella che dimostra come forma e contenuto siano tutt’uno (come deve avvenire in ogni opera letteraria).
- Una raccomandazione finale: domande precise richiedono risposte circoscritte. Divagare, anche se per dimostrare di aver studiato, non viene apprezzato, perché dimostra una scarsa comprensione delle richieste. Ciò non significa essere lapidari: l’ideale è organizzare un breve testo di almeno una decina di righe per ogni richiesta, con riferimenti al testo in analisi.
La capacità di organizzare un discorso organico potrà essere dimostrata nell’ultima parte della prova dedicata all’interpretazione complessiva (L’interpretazione complessiva e gli approfondimenti)