La struttura del testo
Ogni articolo o saggio breve ha una struttura propria, condizionata dagli obiettivi che chi scrive si propone volta per volta. È possibile, tuttavia, rintracciare degli elementi ricorrenti.
- Una parte espositiva, in cui i termini della questione sono espressi in modo apparentemente oggettivo, anche se in realtà già valutativamente orientato in vista della tesi che verrà sostenuta. Non si deve dare per scontato che il lettore conosca l’argomento: è necessario fornire da subito un inquadramento generale della questione. Tuttavia, già in questa fase si compirà una selezione delle informazioni, concedendo un riguardo particolare agli aspetti utili alla tesi, magari introducendo dati che saranno utili in seguito. In questo modo, il lettore sarà predisposto ad abbracciare il punto di vista proposto senza nemmeno rendersene conto.
- Una sezione più propriamente argomentativa, nella quale la tesi viene esposta in modo chiaro e organico, anche confutando eventuali antitesi. Dopo la sezione preliminare, è opportuno che sia agevolmente comprensibile quanto si vuole sostenere. Scrivere in funzione di un obiettivo, peraltro, è sicuramente il miglior aiuto per dare ordine e struttura al testo.
- Una conclusione, che può essere sia un riepilogo della questione, sia (con un taglio più giornalistico) una domanda lasciata parzialmente aperta. La conclusione tramite riepilogo può anche essere sostituita da una citazione che rispecchi in modo adeguato la tesi, ma occorre prestare molta attenzione affinché sia davvero coerente (uno degli errori più diffusi è proprio chiudere con una citazione a effetto non coerente con lo sviluppo del testo). Quanto alla conclusione aperta, questa non deve essere un alibi per non prendere posizione; siccome, però, non è possibile esaurire argomenti complessi come quelli in genere proposti in poche pagine, è legittimo essere possibilisti su alcuni aspetti.
Le varie sezioni, e le loro partizioni interne (quindi le informazioni generali, i singoli gruppi di argomenti a favore della tesi, la conclusione se è ampia) possono essere visivamente suddivise in paragrafi, ciascuno con un titolo proprio. Non è, comunque, un obbligo.
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Sul sito del Ministero dell’Istruzione troverai tutte le prime prove uscite negli anni passati: utilizzale per esercitarti.