Le quattro tipologie
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La scelta della traccia
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Gestire il tempo e le forze
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Approfondimento
LA TIPOLOGIA A: una traccia per gli amanti della letteratura
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Prima di cominciare a scrivere
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La comprensione complessiva
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Esercizi
L'analisi del testo
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Esercizi
L'interpretazione complessiva e gli approfondimenti
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LA TIPOLOGIA B: una traccia di scrittura documentata
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Saggio breve o articolo di giornale?
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I quattro ambiti
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Scegliere la traccia
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Stili di scrittura
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L'incipit
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La struttura del testo
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LA TIPOLOGIA C e D: la traccia tradizionale
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Prima di cominciare: analizzare la traccia
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Esercizi
Raccogliere e collegare le informazioni
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Esercizi
La struttura del tema e la stesura
Lezione
Approfondimento
Attività
L'incipit
Cominciamo bene
Per ciascuno dei seguenti testi, scegli l’incipit adatto. Il riferimento è alla traccia del 2010 “La ricerca della felicità”.
1) Un saggio breve sulle varie teorie sulla felicità, sostenendo alla fine che non esiste una risposta univoca: la felicità dipende dall’equilibrio di diversi elementi.
Sin dai tempi più antichi, sin dall’inizio stesso della storia del pensiero, la riflessione su come si possa trovare la felicità è stata centrale nelle riflessioni dei filosofi.
In tempi di crisi economica, spesso si leggono articoli su suicidi che i media considerano rilevanti, e in generale le statistiche indicano un aumento percentuale di queste tragedie, la massima espressione di infelicità. Eppure, Levi nota nella
Tregua
che pochissimi furono i suicidi nel campo di concentramento, e molti quelli successivi alla liberazione.
Secondo la Dichiarazione d’Indipendenza americana, la ricerca della felicità (e non la felicità) è un diritto inalienabile dell’uomo al pari della vita e della libertà. Era la prima volta in cui questo concetto era esplicitato così solennemente.
2) Un articolo polemico riguardo ai pregiudizi materialistici sulla felicità.
In tempi di crisi economica, spesso si leggono articoli su suicidi che i media considerano rilevanti, e in generale le statistiche indicano un aumento percentuale di queste tragedie, la massima espressione di infelicità. Eppure, Levi nota nella
Tregua
che pochissimi furono i suicidi nel campo di concentramento, e molti quelli successivi alla liberazione.
È noto che l’astuto Bertoldo, povero contadino innalzato dal re al rango di ministro in virtù della sua intelligenza,
morì fra aspri duoli/ per non poter mangiar rape e fagioli
.
Sin dai tempi più antichi, sin dall’inizio stesso della storia del pensiero, la riflessione su come si possa trovare la felicità è centrale nelle riflessioni dei filosofi.
3) Un saggio breve in cui si sostiene che la ricerca della felicità è sempre più diffuso nel tempo, man mano che sempre più persone di distaccano dal mero bisogno di sopravvivere.
In tempi di crisi economica, spesso si leggono articoli su suicidi che i media considerano rilevanti, e in generale le statistiche indicano un aumento percentuale di queste tragedie, la massima espressione di infelicità. Eppure, Levi nota nella
Tregua
che pochissimi furono i suicidi nel campo di concentramento, e molti quelli successivi alla liberazione.
Sin dai tempi più antichi, sin dall’inizio stesso della storia del pensiero, la riflessione su come si possa trovare la felicità è centrale nelle riflessioni dei filosofi.
Secondo la Dichiarazione d’Indipendenza americana, la ricerca della felicità (e non la felicità) è un diritto inalienabile dell’uomo al pari della vita e della libertà. Era la prima volta in cui questo concetto era esplicitato così solennemente.
4) Un articolo in cui si sostiene che la felicità deve essere una ricerca eminentemente individuale, anche se le condizioni “oggettive” possono creare premesse migliori o peggiori.
Sin dai tempi più antichi, sin dall’inizio stesso della storia del pensiero, la riflessione su come si possa trovare la felicità è centrale nelle riflessioni dei filosofi.
In tempi di crisi economica, spesso si leggono articoli su suicidi che i media considerano rilevanti, e in generale le statistiche indicano un aumento percentuale di queste tragedie, la massima espressione di infelicità. Eppure, Levi nota nella
Tregua
che pochissimi furono i suicidi nel campo di concentramento, e molti quelli successivi alla liberazione.
È noto che l’astuto Bertoldo, povero contadino innalzato dal re al rango di ministro in virtù della sua intelligenza, “morì fra aspri duoli/ per non poter mangiar rape e fagioli”.